Tatuaggi Figurativi
Come tutte le forme di arte figurativa, da cui mutuano la definizione, i tatuaggi figurativi sono definibili come disegni creati secondo uno stile che tende a rappresentare oggetti riconoscibili, provenienti dal mondo reale.
Tatuaggi figurativi:
uno stile molto particolare
A volte i soggetti vengono raffigurati in maniera assolutamente fedele al reale (mimesi), in altri casi in modo distorto, ma sempre e comunque riconoscibile. In questo aspetto i tatuaggi figurativi si differenziano completamente dagli stili astratti, come ad esempio la maggior parte dei tribali, che si esprimono appunto attraverso l’astrattismo, con forme stilizzate e motivi geometrici ripetuti e, pur essendo portatori di un messaggio ben preciso, lo stesso non è immediatamente riconoscibile dalla semplice osservazione del disegno.
Allo stesso modo, i tatuaggi figurativi si discostano dallo stile watercolor, con il quale si tende a rappresentare un disegno astratto, privo di contorno, una vera e propria opera d’arte moderna molto lontana, per lo più, dal figurativo.
Invece, nello stile figurativo i soggetti sono chiaramente individuabili, non necessariamente del tutto realistici ma in ogni caso palesemente identificabili per ciò che sono. In questa gamma di possibilità, i tatuaggi figurativi possono anche coincidere con i tatuaggi realistici, ovvero disegni
che copiano con la maggiore accuratezza possibile un soggetto reale, che può spaziare dal ritratto al paesaggio, alla riproduzione di un oggetto con precisione quasi fotografica.
Oppure, possono allontanarsi dalla raffigurazione imitativa della realtà per riprodurre un oggetto in maniera più alterata con connotazioni comunque di riconoscibilità, come ad esempio nei tatuaggi in stile old school o new school, dove si rappresentano immagini del mondo reale, come ancore, rondini, dadi, pin up, ma esasperandone le caratteristiche attraverso il disegno e l’uso del colore. Anche i tatuaggi giapponesi fanno parte dei tatuaggi figurativi, quando rappresentano, ad esempio, fiori, geishe, samurai, con un massiccio utilizzo di colori vivaci, sfumature e sovrapposizione di soggetti.